Riportiamo i chiarimenti di Guido Bertolaso sull’emergenza abitativa nell’aquilano. Attendiamo i vostri commenti.
Emergenza abitativa a L’Aquila: il punto su obiettivi e soluzioni
Per risolvere la grave emergenza abitativa determinata dal terremoto del 6 aprile, di fatto senza precedenti negli ultimi 30 anni, si e’ cercato di dare a tutti una sistemazione confortevole per il periodo della riparazione o ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti.
Questo obiettivo prevedeva una pluralita’ di soluzioni sostanzialmente equivalenti: CASE – Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili, MAP – Moduli abitativi provvisori, MAR – Moduli abitativi removibili, Affitti agevolati, Contributo di autonoma sistemazione.
Il progetto CASE, che realizza circa 4.500 appartamenti in 183 edifici su 19 aree del territorio aquilano, e’ una di queste soluzioni, non l’unica. La procedura di assegnazione degli alloggi provvisori fa parte della gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di risolvere una situazione critica nel modo migliore possibile: non parliamo quindi di assegnazioni di edilizia residenziale pubblica, né di una procedura gestita con domande che generano graduatorie o ricorsi.
1. Le caratteristiche del Progetto CASE
Il Progetto CASE e’ un progetto imponente, che realizza per la prima volta al mondo un intervento pubblico per sistemare circa 17.000 persone in seguito a una catastrofe naturale e per applicare nello stesso tempo sistemi di isolamento sismico su vasta scala e in un’unica soluzione. E’ un progetto che tuttavia serve a dare risposta a una buona parte della domanda abitativa emersa per effetto del terremoto.
La strada seguita non e’ stata il frutto di una scelta ma di una necessita’: operare nel tempi più rapidi possibili. Il progetto e’ stato approvato nel Consiglio dei Ministri del 23 aprile e le prime attivita’ costruttive hanno preso concretamente avvio all’inizio del mese di giugno per concludersi entro il mese di settembre. Il progetto e’ poi stato ampliato due volte in base alle esigenze riscontrate in corso d’opera e ritenute fattibili rispetto all’obiettivo anche da
un punto di vista temporale.
Al momento dell’avvio e fino alla conclusione dell’analisi dei dati emersi dalla rilevazione dei fabbisogni abitativi, il “censimento” di agosto, la domanda non era ancora nota nelle sue reali dimensioni quantitative e soprattutto qualitative, posto che nessun ente locale era stato in grado di fornire dettagliati e certi elementi sulla popolazione residente e interessata. C’erano soltanto stime e previsioni, non solo sul numero dei nuclei familiari interessati ma soprattutto sulle dimensioni di ciascun nucleo familiare e sulla relativa composizione. Questi due elementi sono venuti a precisarsi, e nemmeno compiutamente, solo dopo la conclusione del “censimento”, che ha fotografato con una certa precisione il numero delle famiglie aquilane con casa classificata come E, F oppure in zona rossa e che hanno espresso una preferenza per la sistemazione nel progetto CASE.
La domanda e’ quindi risultata superiore agli alloggi realizzabili in un tempo così breve, ma ogni cittadino non collocato nel Progetto Case trovera’ comunque una sistemazione attraverso le altre soluzioni via via programmate, a partire dai 1.112 MAP previsti per le frazioni dell’Aquila con l’ordinanza 3806 del 15 settembre, e dai 500 MAR previsti nell’ordinanza 3817 del 16 ottobre.
2. Le assegnazioni di CASE, MAP, MAR e Alloggi in affitto
Il 18 settembre sono state pubblicate le liste provvisorie di associazione famiglie-alloggi per CASE e MAP nel Comune dell’Aquila.
Il programma informatico che ha generato le liste ha proceduto soltanto ad una prima associazione tra famiglie e alloggi, in base ai parametri inseriti nel sistema e risalenti al “censimento” di agosto, in cui le famiglie aquilane hanno dichiarato la preferenza per una sistemazione in CASE, in affitto, in Autonoma sistemazione o in altre soluzioni.
Gli elenchi quindi contengono, come e’ stato sottolineato a suo tempo anche sui siti istituzionali del Comune dell’Aquila e della Protezione civile, un’associazione provvisoria tra famiglie e alloggi, necessaria a convocare ogni nucleo familiare per i colloqui di verifica dei requisiti e delle situazioni che sono state rappresentate nel corso del “censimento”.
I colloqui per l’inserimento nel progetto CASE sono in corso da settembre e sono quasi ultimati, e in queste settimane sono iniziati anche quelli per le assegnazioni dei MAP e degli appartamenti in affitto. Gli elenchi quindi sono sempre “provvisori”, perché descrivono una situazione in continuo divenire in base alla quale viene aggiornato, ogni volta che si crea un certo numero di disponibilita’ di alloggi, il sistema di associazione.
La verifica dei requisiti e dei titoli di preferenza per avere una sistemazione (CASE, MAP o MAR, Affitti a canone concordato) viene effettuata per tutti i richiedenti, in modo da poter gestire anche le sostituzioni che saranno necessarie soprattutto a seguito delle mutate condizioni di agibilita’ degli alloggi (si pensi agli edifici di Edilizia Residenziale Pubblica ed a quelli che vengono resi accessibili per effetto della messa in sicurezza di parte delle Zone Rosse).
Solo dopo la conclusione di tutti i colloqui sara’ possibile gestire in modo organico e secondo un quadro complessivo le soluzioni da prospettare ai cittadini caso per caso.
D’altra parte, sarebbe stato ovviamente impossibile e impraticabile aspettare di aver completato la costruzione di tutti gli alloggi CASE e MAP per sistemare in un’unica soluzione tutte le persone che ne hanno la necessita’ e i requisiti. Dunque l’esigenza di garantire prima possibile un alloggio confortevole a persone costrette da aprile in sistemazioni di fortuna ha reso necessario procedere alle assegnazioni degli alloggi a mano a mano che si rendevano disponibili.
Le assegnazioni CASE sono quindi partite a settembre, quelle degli alloggi in affitto sono iniziate a novembre e quelle dei Map inizieranno nelle prossime due settimane per concludersi intorno alla meta’ di gennaio.
Gli appartamenti del progetto CASE, costruiti con tecniche avanzatissime dove hanno lavorato con tripli turni fino a 5.000 persone, vengono consegnati in blocchi da dieci-dodici edifici in media a settimana. A mano a mano che sono ultimati, si procede all’assegnazione in base alle verifiche gia’ effettuate e alla tipologia di alloggi disponibili, fino al completamento delle verifiche e degli appartamenti, che come sappiamo non saranno tuttavia sufficienti ad esaurire tutta la domanda.
La sistemazione delle famiglie aquilane va considerata in ogni modo sempre nell’ambito di un quadro più generale. Per i nuclei familiari che non potranno trovare sistemazione negli alloggi CASE sara’ quindi impiegata la disponibilita’ dei MAP nel Comune dell’Aquila e degli alloggi in affitto. A questa disponibilita’ si devono aggiungere i 500 moduli MAR che il Comune dell’Aquila sta acquisendo e che saranno messi a disposizione con il nuovo anno ed assegnati secondo criteri in via di definizione da parte del Comune.
3. Precisazioni su procedure e liste di assegnazione degli appartamenti CASE
L’assegnazione delle CASE e’ fondata:
– da un lato, sull’offerta di alloggi, nelle aree e con le tipologie costruttive previste nel programma originario;
– dall’altro, sulla domanda di sistemazioni alloggiative, così come emersa dal censimento concluso nei primi giorni del mese di agosto.
A settembre, nelle liste di preassegnazione si e’ tenuto conto sostanzialmente di elementi quantitativi e non gia’ delle caratteristiche dei nuclei e dei loro componenti, salvo che in alcuni casi (per esempio, disabilita’ motoria).
Nel momento di applicare la lista si e’ cercato di andare più a fondo nella conoscenza degli aspetti qualitativi, per capire se al di la’ della composizione meramente numerica dei nuclei la fotografia dei singoli componenti e dei rapporti tra loro rendesse più o meno idonea l’assegnazione dell’alloggio previsto. Questa verifica, finalizzata a rendere meglio fruibili gli alloggi e a non creare situazioni di convivenza faticose o insostenibili, ha portato, e porta, non di rado a modificare almeno marginalmente le preassegnazioni.
Ma non e’ stato questo l’unico elemento di allontanamento dalla lista di preassegnazione:
1. Il primo elemento da aggiungere e’ stata l’esclusione di quei nuclei familiari per i quali si e’ accertata una insussistenza dei requisiti, che di conseguenza sono stati esclusi dalla lista 1 e da ogni altra lista.
2. Un secondo elemento e’ stato l’esito delle verifiche effettuate dalle Commissioni istituite per valutare le dichiarazioni presentate in sede di censimento, esito che ha condotto in non pochi casi, per la perdita di requisiti di priorita’, a spostare alcuni nuclei dalla lista 1 (“provvisoriamente assegnatari”) nella lista 3 (“in via di collocazione”).
3. Terzo elemento, le emergenze socio-sanitarie emerse anche successivamente al censimento, per le quali e’ stata istituita una Commissione speciale che le ha valutate prioritariamente.
4. Un ulteriore elemento e’ rappresentato dalle non poche rinunce intervenute da settembre.
5. E’ da aggiungere inoltre una percentuale, peraltro minima, di errori materiali sulla base dei quali era stata formata la lista di preassegnazione.
6. Un ultimo elemento e’ rappresentato dalle modifiche intervenute successivamente in sede di verifiche di agibilita’ sugli alloggi utilizzati prima del terremoto dai richiedenti. Gli esiti di tali verifiche hanno portato a escludere dalla lista di preassegnazione taluni nuclei e ad inserirne di nuovi.
L’insieme di questi elementi ha imposto ed impone la necessita’ di aggiornare la lista secondo ritmi continui e pressoché quotidiani, per tenere conto di chi via via risulta non avere più titolo a rimanervi e di chi viceversa man mano acquisisce titolo per esservi incluso.
La preassegnazione pubblicata a settembre non era infatti definitiva né nel come né nel quando ma, contrariamente a quanto hanno inteso molti cittadini, esprimeva soltanto una prima indicazione programmatica non vincolante e tale comunque da non far insorgere alcun diritto o qualsiasi altro titolo giuridico nell’assegnazione di un alloggio.
Le preassegnazioni delle CASE e le liste in base alle quali i cittadini vengono convocati per la verifica dei requisiti non costituiscono alcun titolo ad occupare uno specifico alloggio, in una specifica area, su una specifica piastra. Il titolo nasce solo con la sottoscrizione dell’atto con il quale e’ assegnato l’alloggio.
La gestione della realta’, che con il progredire dei colloqui di verifica e’ venuta a emergere, si e’ ispirata a principi di uniformita’ attraverso l’applicazione di valutazioni più puntuali, capaci di dare coerenza alle decisioni di assegnazione e cercando comunque di conciliare l’obiettivo della migliore fruibilita’ e vivibilita’ degli alloggi con quello della ottimizzazione degli spazi alloggiativi disponibili. In particolare, applicando le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3797 e 3806 e l’ordinanza sindacale n. 1188, e’ stata data la precedenza ai nuclei familiari con una persona non deambulante e a quelli composti da tre o più persone.
Allo stato attuale, ciò ha comportato che:
. Nessuna famiglia da tre o più persone che ha superato il vaglio delle commissioni e’ stata esclusa dalle liste, ma solo eventualmente spostata rispetto alla sistemazione o alla data originariamente ipotizzata, per ottimizzare la disponibilita’ degli appartamenti adattandola al quadro generale;
. Sono stati individuati tutti i nuclei inferiori a tre persone presumibilmente destinatari di un alloggio CASE, tenuto conto della ridotta disponibilita’ di unita’ abitative adatte a nuclei familiari di queste dimensioni;
. La maggior parte dei nuclei familiari da 1-2 persone e’ stata esclusa dalle assegnazioni in CASE. Sono persone che hanno gia’ o avranno comunque prima possibile una sistemazione alternativa.
Anche questa situazione potra’ ancora subire variazioni fino alla conclusione delle verifiche, ed anche in questo caso per effetto dell’attivita’ delle commissioni e della più analitica conoscenza progressiva dei nuclei familiari, delle rinunce, delle conseguenze delle assegnazioni gia’ disposte e così via. Essendo oramai rimaste da ultimare tipologie
meno variegate di quelle disponibili nei mesi scorsi, per alcuni nuclei da tre persone si potrebbero nelle prossime settimane creare le condizioni per una disponibilita’, magari in altre aree di appartamenti un po’ più grandi di quelli gia’ assegnati ad altri nuclei di pari entita’.
La conclusione dei colloqui di verifica per il progetto CASE e’ prevista per i primi giorni di gennaio e nel frattempo si e’ gia’ cominciato a procedere sulle altre soluzioni abitative per chi ne restasse escluso. Abbiamo cercato di ridurre al minimo possibile l’area degli errori e delle soluzioni non idonee. Le persone sistemate finora negli appartamenti CASE sono 11.500. Gli errori, dati i numeri dell’emergenza, non possiamo escluderli, e se li abbiamo commessi ce ne scusiamo in anticipo, ma saranno alla fine marginali e ci sara’ modo, almeno quando risulteranno particolarmente gravi, di correggerli.
L’Aquila, 21 dicembre 2009
Il Commissario delegato per l’emergenza terremoto in Abruzzo
Guido Bertolaso
____________________________________________