Abbiamo chiesto un commento al Dott. Fabrizio Galadini, direttore INGV di Milano-Pavia, che nel convegno tenuto a Teramo (qui le interviste video) ad aprile 2010 ci aveva stupito per le eccezionali conoscenze delle faglie e terremoti nel territorio abruzzese, e per le elevate capacita’ di comunicazione che gli competono. Putroppo in quel convegno le amministrazioni locali si sono distinte soltanto per la loro assenza, oggi sarebbero forse un pò meno allo sbaraglio riguardo lo sciame in corso.
Fabrizio Galadini ci conferma quanto segue:
“Sono ormai molti mesi che l’area di confine tra Abruzzo e Lazio e’ caratterizzata da terremoti di piccola magnitudo. Includendo in questo settore anche l’area dei Monti della Laga, si può dire che e’ dal 6-7 aprile 2009 che l’intera regione e’ caratterizzata da un continuo rilascio di terremoti. E’ ormai noto che una sequenza sismica come quella in corso nella maggior parte dei casi tende ad estinguersi, anche se magari in tempi lunghi.
In un numero limitato di casi può invece evolvere con rilasci di energia superiori, e terremoti di magnitudo maggiore. Questo e’ ciò che e’ accaduto in occasione del terremoto del 6 aprile 2009.
Il caso di estinzione, almeno momentanea, della sismicita’ ha invece riguardato tutte le altre, piuttosto numerose, sequenze sismiche che hanno caratterizzato il territorio nazionale negli ultimi diciotto mesi”.