«LA MIA CASA È ANTISISMICA?» ALCUNE COSE DA SAPERE

casa-antisismicaAlcune informazioni per conoscere meglio la propria abitazione e le caratteristiche che ne determinano la sicurezza

da Il Giornale della Protezione Civile – In merito alle preoccupazioni di molti cittadini relative all’antisismicità delle proprie abitazioni, pubblichiamo in linea generale alcune informazioni.

La cosa fondamentale e preliminare da sapere è la valutazione del rischio sismico nella zona da edificare o nella zona edificata. La classificazione delle zone a rischio sismico va da 1 (grado più alto) a 4. La progettazione antisismica è obbligatoria, per edilizia pubblica, nelle zone 1, 2 e 3.

Per sapere quale sia il rischio sismico nel proprio Comune cliccare qui.

Gli edifici nuovi, per essere considerati antisismici, devono possedere i seguenti requisiti: capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, mantenimento di resistenza, stabilità e funzionalità nel tempo.
I materiali che devono comporre una casa considerabile antisismica devono essere: cemento armato normale o precompresso (quest’ultimo è più resistente dal momento che viene preventivamente sottoposta a sforzi di tensione e pressione), oppure cemento armato con barre d’acciaio, di diametro di 5mm, al carbonio, o acciaio inossidabile o con rivestimento speciale, ed infine un altro materiale è il legno assemblato con adesivi o giunture meccaniche.

La legge stabilisce anche le procedure da seguire nella costruzione e verifica degli edifici affinché non risentano di un’eventuale sisma e sancisce anche che lo spessore minimo di un muro portante deve essere di 15 cm, il massimo di 50 cm.

L’altezza dell’edificio poi deve essere regolata in relazione alla classificazione sismica del territorio: ad esempio, le case che ricadono in zona 1, quella a massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di altezza.

La costruzione di un edificio antisismico costa mediamente il 30% in più rispetto a uno normale.

Per l’adeguamento e il miglioramento della sicurezza antisismica di edifici di vecchia o recente costruzione, dunque già esistenti, bisogna che si seguano le stesse regole di progettazione, uso dei materiali e verifica della staticità sancite per le case antisismiche di nuova costruzione.

Per capire se la propria abitazione è antisismica conviene recarsi presso il Comune o la Provincia, controllare se il progetto delle strutture è stato a suo tempo depositato e farsi dare spiegazioni sullo stesso dagli addetti dell’Ufficio.

Importante è anche rivolgersi a tecnici che abbiano un’esperienza comprovata in questo ambito (anche se è importante sapere che non esiste una certificazione di “tecnico specializzato nell’antisismicità”): ingegneri o architetti che conoscano bene le norme e i materiali necessari e che si informino sulla storia dell’edificio in maniera abbastanza completa e che siano disponibili a fare dei rilievi se la documentazione è assente.

Per una valutazione della correttezza sismica di un edificio ad esempio di circa 600 metri quadrati i costi si aggirano tra i 12 mila euro e i 20 mila euro, ha fatto sapere il professore della facoltà di Ingegneria di Pavia, Guido Magenes, in un’intervista rilasciata alla rivista scientifica Moebius.

Un altra caratteristica che un edificio antisismico deve possedere è la regolarità strutturale: più i diversi piani sono costruiti con gli stessi muri più l’edificio sarà stabile, se ogni piano invece ha muri in posizioni diverse rispetto al piano sottostante o superiore, il rischio di non antisismicità dell’edificio è più alto.

Una volta conosciuto dunque il grado di rischio sismico del proprio territorio si può valutare, con le dovute normative e con i consulti dei tecnici competenti, se la propria abitazione è a norma di legge antisismica.

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(fonte: Il Giornale della Protezione Civile)