di Raffaele Siniscalchi – Il sisma in Abruzzo e, poi, in Emilia hanno risvegliato nell’opinione pubblica la consapevolezza che l’Italia è esposta a rischio sismico. Forse, però, non è ancora chiaro quanto questo rischio sia forte. Ce lo dicono autorevoli studiosi, geologi come il prof. Annibale Mottana, nella relazione da lui tenuta all’ Accademia dei Lincei e che pubblichiamo.
La conoscenza di importanti documenti dal forte valore scientifico, come questo, ci aiutano anche a farci un’idea di quali siano le priorità del nostro paese.
Ad esempio: è più urgente dare corso al tratto italiano della TAV del quale non sono chiari ne’ i costi ne’ il valore strategico? e i cacciabombardieri tecnologicamente avanzatissimi ma anche pericolosamente fragili e perciò inaffidabili tanto che alcuni paesi stanno liberandosi dell’impegno di acquistarli? E a che servono? in quale visione strategica della nostra politica estera si inseriscono? Dei terremoti non si può prevedere il “quando” accadranno e quindi non si possono prevenire ma ci si può preparare a essi e “mitigarne” gli effetti. A esempio, rafforzando con opportuni interventi le costruzioni esistenti, costruite senza seguire criteri antisismici, rendendole, con opportuni interventi, capaci di resistere il più possibile, alle sollecitazione di un terremoto. |
Forse, dunque, è su questo che converrebbe investire immaginando un intervento che cominci subito e duri nel lungo periodo. Oltre a evitare la distruzione di ricchezza e di vite umane ci sarebbe l’ulteriore vantaggio di rivitalizzare il settore dell’edilizia e tutti gli settori produttivi a essa collegati.
Siamo alla vigilia delle elezioni ma c’è ancora il tempo per una riflessione si questi temi. Tra i candidati quanti sono disposti a mettersi in gioco su questo tema dichiarandosi, fin d’ora, disponibili a rifletterci e approfondirlo? Per farne magari, domani, anche oggetto della loro attività parlamentare.
Raffaele Siniscalchi, da articolo21.org