REGISTRATA DAI SISMOGRAFI L’ESPLOSIONE DELLA FABBRICA DI BOTTI

Durante l’incendio del 9 luglio alla fabbrica di fuochi d’artificio Paolelli di Tagliacozzo, si sono avvertite alcune esplosioni e un tremore in tutta l’area intorno alla fabbrica. Come riporta l’ANSA: “In base al racconto di alcuni testimoni, al momento dell’esplosione la terra ha tremato per chilometri. Le case hanno tremato al punto che si era pensato a un terremoto.”

Siamo andati quindi a vedere se i sismometri della Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV avessero registrato le esplosioni che hanno accompagnato l’incendio. La stazione sismica più vicina alla fabbrica è quella ubicata al Santuario di Piatraquaria, vicino Avezzano, posta a circa 12 km dalla fabbrica Paolelli. La sigla internazionale della stazione sismica è PTQR. Effettivamente all’ora indicata abbiamo trovato sulla registrazione di PTQR un segnale sismico simile a un terremoto, o meglio a una serie di piccoli terremoti.


Registrazione del sismometro triassiale di Pietraquaria (PTQR) dalle 13:35:15 alle 13:36:35 (ora italiana). Segnale non filtrato. In alto la componente verticale, al centro quella nord-sud e in basso quella est-ovest.

Si poteva trattare dell’esplosione, ma per esserne sicuri (non si conosceva con precisione l’orario dell’evento), dovevamo verificare se alla stessa ora ci fossero segnali simili agli altri sismometri della RSN, sebbene più lontani, e se questi segnali fossero correlabili a una stessa sorgente. Il risultato è mostrato nella figura sotto. In effetti altri cinque sismometri, entro 40 km dalla fabbrica, hanno registrato lo stesso evento. Per vederli meglio abbiamo filtrato i segnali tra 3 e 7 Hz.

Registrazione delle esplosioni a sei sismometri della Rete Sismica Nazionale INGV. Componenti verticali. Segnali filtrati tra .. e .. Hz.

Come si vede, i segnali sono coerenti con una stessa origine e si presentano abbastanza simili tra loro. La durata totale è di circa 1 minuto. Per ulteriore verifica sull’origine dei segnali, abbiamo provato a calcolare l’epicentro dell’evento sismico. Come si vede dalle registrazioni, non sono identificabili le onde S, come è naturale per delle sorgenti esplosive: queste  infatti non generano onde di taglio ma solamente onde di compressione, come le onde P. In queste condizioni, la localizzazione epicentrale non è facile, anche a causa dell’inizio “emergente” dell’onda P. Siamo comunque riusciti a determinare le coordinate epicentrali della prima esplosione, che si localizza entro 1-2 km dalla fabbrica. Un’incertezza di qualche chilometro è normale per una localizzazione con sole sei stazioni sismiche, segnali emergenti e senza fasi S.

Localizzazione epicentrale dell'evento sismico del 9 luglio: il punto coincide entro 1-2 km con la posizione della fabbrica di fuochi d'artificio.

La determinazione epicentrale porta a fissare l’origine dell’evento sismico (presumibilmente coincidente con la prima esplosione significativa) alle ore 13:35:31 del 9 luglio 2014. La magnitudo locale (Richter) calcolata risulta pari a 1.2.

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