COSA INFLUISCE SULLA PERCEZIONE DEI TERREMOTI

percezione_terremotoContrariamente a quanto presuppone la scala di valutazione degli effetti percepiti di un sisma che viene usata attualmente, l’intensità con cui si percepisce un terremoto è legata al tipo di attività che si sta svolgendo e non alla posizione più o meno elevata in cui ci si trova.

da Le Scienze – Ciò che si sta facendo – per esempio, si è fermi, si cammina o si riposa – nel momento in cui avviene un terremoto influisce sull’intensità della percezione delle scosse molto più della posizione in cui ci si trova, per esempio al primo oppure al sesto piano di un palazzo. A stabilirlo è stato uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) Paola Sbarra, Patrizia Tosi e Valerio De Rubeis che firmano un articolo sulle “Seismological Research Letters”. Le percezioni sono più intense per chi è fermo e in piedi, mentre chi sta riposando a letto, magari a un piano elevato tende ad avere un’impressione meno vivida, che è ancora più attenuata se si sta camminando.

Il risultato – ottenuto dall’analisi di circa 250.000 questionari compilati sulle pagine del sito Hai-sentito-il-terremoto? dell’INGV – contrasta con uno dei presupposto che sono alla base della scala per la valutazione dell’intensità dei terremoti attualmente in uso, secondo la quale il fattore determinante per la percezione più o meno forte dello scuotimento generato da un sisma sarebbe la posizione più o meno elevata della persona.

La violenza di un terremoto è definita da due parametri: la sua magnitudo, che indica l’energia liberata dal sisma ed è misurata attraverso la scala Richter; e la sua intensità, che valuta gli effetti sulle persone, sui manufatti e sull’ambiente naturale e che attualmente è valutata attraverso la scala macrosismica europea (EMS, European Macroseismic Scale), erede della storica scala Mercalli.

Il numero di persone che sentono un terremoto, e quanto fortemente ne percepiscono i sussulti è fondamentale per determinare i livelli di intensità dei sismi, specialmente di quelli più piccoli, per i quali peraltro si ha un minor numero rapporti, una circostanza che rende più difficile una valutazione obiettiva dello scuotimento.

“Le persone sono come strumenti, più o meno sensibili”, ha detto Paola Sbarra ricordando che tutti gli strumenti per funzionare al meglio hanno bisogno di una buona taratura. “Una grande quantità di dati e l’analisi statistica ponderata ci ha permesso di giungere a una calibrazione fine delle differenti condizioni per una migliore interpretazione degli effetti del terremoto”.

fonte: Le Scienze