(di Daniela Minerva) Un documento del ’93 racconta i tragici fatti di oggi in Emilia.
Questa mattina mentre mi tremava in testa il lampadario di cristallo che ho nel bagno, a Milano, ben lontana dall’epicentro ferrarese, pensavo: ma cosa succede? l’Apocalisse? Poi ci ho ragionato su e mi sono più illuministicamente chiesta: cosa fanno i geologi? perché non si riesce a prevedere niente? Mi sono anche risposta che la geologia italiana, per quanto gloriosa, non può marciare senza fondi e senza istituzioni meritocratiche come certo non sono le nostre università e i nostri enti di ricerca.
Poi, sono arrivata a L’Espresso e ho trovato nella mail un documento inviatomi dal consigliere di Italia Nostra Luca Carra, che allego. Sono gli atti di un convegno del ‘93 nel quale i geologi ferraresi spiegano per bene cosa c’è sotto le loro città e i loro paesi: sabbie mobili.
Il primo dei saggi che potete leggere nel Pdf allegato racconta di un terremoto del ‘500 che sembra la cronaca di oggi. Poi ci sono testi scientifici di una precisione agghiacciante, analisi degli edifici esistenti e del loro impatto. E c”è una spiegazione precisa della geologia del luogo e del fatto che già, in assenza di eventi, è un vero miracolo che tutto quello che è stato costruito nei secoli stia su.
I geologi concludono indicando precisamente dove NON si deve costruire e quali edifici storici sono a rischio.È una lettura interessante che, sono certa, avranno fatto in questi vent’anni anche i governanti dell’Emilia-Romagna. O no?
Daniela Minerva, da espresso.repubblica.it