Il Dott. Cristiano Fidani e’ un ricercatore della fisica del terremoto, e nei mesi successivi all’evento del 6 aprile 2009 ha attraversato la regione per raccogliere dalla popolazione le testimonianze sui fenomeni osservati prima, durante e dopo il terremoto.
Dalle osservazioni raccolte ha scritto e pubblicato un primo articolo scientifico sulla rivista “Natural Hazard and Earth System Science”, dedicato ai numerosi fenomeni luminosi del terremoto di L’Aquila. La speranza e’ che queste osservazioni possano essere di aiuto a un maggiore approfondimento nello studio dei terremoti e a chi si trovera’ nella situazione di dover decidere se dormire fuori casa in occasione di uno sciame sismico.
Le luci sismiche, conosciute sin dall’antichita’, si manifestano con forme e colori molto variabili e possono caratterizzare diversi momenti di un terremoto. Luce diffusa simile al rossore del tramonto e nuvole arrossate sono state viste e fotografate (fig.1 dell’articolo) qualche ora prima della scossa, mentre sfere luminose sono state avvistate, fotografate (fig.3 dell’articolo) e riprese (fig.2 dell’articolo) fino a qualche mese prima.
I flash di luce, in qualche occasione descritti come così estesi da illuminare l’intero cielo, sono stati avvistati principalmente durante l’evento e rappresentano il fenomeno più comunemente osservato. Scariche elettriche di scarsa luminosita’ sono apparse principalmente durante e dopo il sisma mentre enormi fiammate, solitamente di colore rosso, sono state viste principalmente dopo, fino a qualche ora dall’evento sismico.
Nell’articolo e’ riportata anche una mappa (fig.4) con i principali avvistamenti indicati dalla popolazione e una tabella con il loro elenco (nel materiale supplementare).Per ulteriori approfondimenti in italiano: http://www.itacomm.net/PH/CIPH/EQL.html
Nelle conclusioni della pubblicazione si propone di utilizzare questo genere di osservazioni la dove si presenti uno sciame sismico per avere ulteriori informazioni sul modo di progredire dello sciame. Eventuali avvistamenti dovrebbero, tuttavia, essere considerati con cautela e, soprattutto, comunicati agli esperti del settore, i quali provvederebbero ad accertarne al più presto l’origine.