Un terremoto di magnitudo Ml 4.4 è stato registrato dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 15:36 italiane di oggi, 29 dicembre 2020. L’epicentro è stato localizzato in provincia di Verona, 3 km da Salizzole (VR), 22 km a S di Verona e 52 km a SW di Vicenza e ipocentro a una profondità di 9 km.
L’evento era stato preceduto da due terremoti alle ore 14:02 italiane di oggi (Ml 3.4) e alle ore 14:44 italiane (Ml 2.8). Nella tabella sottostante sono riportati i Comuni entro 10 km dall’epicentro, dove le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
In base al modello di pericolosità per il territorio nazionale, la pericolosità sismica di questa area è considerata media. Terremoti anche più forti di quello avvenuto oggi sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta. Dalla mappa si nota come la pericolosità aumenti sensibilmente verso nord-est proprio nella zona epicentrale dei terremoti del 1976 in Friuli.
Il terremoto odierno è avvenuto in un’area la cui sismicità, così come rappresentata dal catalogo parametrico più recente (CPTI15), è relativamente moderata. In un raggio di 25 km dalla localizzazione di questo terremoto sono noti una decina di terremoti, di energia relativamente moderata [Mw <5], primo fra tutti quello del 25 aprile 1907 [Mw 4.8] – localizzato a pochi chilometri dal terremoto odierno -, che produsse danni molto leggeri in diverse località dell’area compresa la stessa Verona.
Molto prossima alla localizzazione odierna è un terremoto ben più importante per la storia sismica italiana, quello avvenuto nel primo pomeriggio del 3 gennaio 1117, di Mw stimata 6.5. Pur trattandosi di un terremoto tanto antico, il lavoro lungo e approfondito di storici sismologi, archeologi e storici dell’arte ha consentito la ricostruzione degli effetti su un’area molto estesa e per più di 50 località. Per le caratteristiche delle informazioni disponibili la localizzazione di questo evento è comprensibilmente molto incerta, così come l’individuazione geologica della faglia (o delle faglie) responsabile di questo grande terremoto.
Guardando la storia sismica di Verona (DBMI15), cioè le intensità prodotte dai vari terremoti e per i quali si ha l’informazione puntuale sulla località, si nota che solo in un caso si è verificata un’intensità pari al IX grado MCS a Verona, in occasione del terremoto del 1117 di magnitudo 6.5. Intensità pari al VI o al VI-VII grado MCS a Verona sono state prodotte da molti altri terremoti come si evince dalla sua storia sismica.
Nel periodo recente, dal 1985 a oggi, la regione è stata interessata da una sismicità moderata: si sono verificati 3 terremoti di magnitudo pari o superiore a 3.0 (oltre ai due eventi di oggi) e circa 40 di magnitudo pari o superiore a 2.0 in un raggio di 30 km attorno all’epicentro odierno.
La mappa di scuotimento calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC mostra dei livelli di scuotimento fino al V-VI grado MCS.
Il terremoto è stato risentito ampiamente in Veneto e in gran parte della Pianura Padana, in Lombardia ed Emilia Romagna, ed anche in alcune zone del Trentino, come si evince dai dati raccolti dal questionario di “Hai sentito il terremoto?”: i risentimenti stimati, al momento, fino al V grado MCS. La mappa aggiornata è disponibile sul sito di “Hai sentito il terremoto?”.
Fonte: ingvterremoti.wordpress.com