Grandi terremoti: c’è relazione con la Luna? Uno studio statistico sui grandi sismi indicherebbe una correlazioni con le fasi lunari.
di Luigi Bignami, Focus.it – La Luna, con le sua fasi, potrebbe avere un ruolo nell’innescare i terremoti più intensi, superiori alla magnitudo 5,5.
Lo suggerisce uno studio realizzato da Satoshi Ide e colleghi (università di Tokyo) pubblicato su Nature Geoscience: il team ha preso in esame i 12 terremoti più intensi avvenuti negli ultimi anni, quelli con magnitudo superiore a 8,2 di cui si conosce con precisione giorno e ora dell’evento principale, e hanno rilevato che per nove di essi il sisma si è scatenato nei giorni vicini alla Luna piena o alla Luna nuova, quando la forza di marea indotta dal satellite, che agisce anche sulla terraferma, causa il maggiore stress.
Per lo studio è stata elaborata una sorta di scala di stress che, con numeri da 1 a 15, descrive la posizione di Terra-Luna-Sole fino all’allineamento (15): in concomitanza dei più forti sismi il valore era prossimo al 15. In base allo studio non pare invece esserci relazione tra fasi lunari intermedie (quarti di Luna) e terremoti, neppure di magnitudo inferiore.
Quello che affermano e sottolineano i geofisici è il fatto che non è la Luna a causare il sisma – che ha ben altre cause (le forze geologiche all’interno della litosfera terrestre) – ma che le forze mareali potrebbero agire da “goccia che fa traboccare il vaso”.
Altri ricercatori si sono mostrati molto prudenti nel valutare i risultati dello studio. Emily Brodsky (università della California), per esempio, fa notare che il campione considerato, una dozzina di terremoti, è troppo piccolo per poter estrapolare risultati definitivi, anche perché dei 12 eventi presi in esame solo 9 hanno mostrato una correlazione con le fasi lunari considerate più critiche (Luna piena/Luna nuova).
In ogni caso, anche se lo studio dovesse trovare ulteriori conferme, questo non sarebbe comunque un metodo o uno strumento previsionale, ma solamente un elemento in più per interpretare l’evoluzione di un’area sismica.
fonte: focus.it