Un forte terremoto, con magnitudo pari a 7,2 gradi sulla scala Richter, ha scosso l’isola filippina di Bohol, nel centro del Paese, uccidendo finora oltre 100 persone. Il bilancio è però purtroppo destinato ad aumentare.
Gli esperti dello US Geological Survey riferiscono che il sisma si è propagato al di sotto dell’isola di Bohol (Central Visayas), una regione popolosa e fra le mete turistiche più apprezzate del Paese. Danni e vittime si contano anche nelle vicina provincia di Cebu.
La terra ha tremato alle 8.12 (ora locale) del 15 ottobre, in una giornata di festa nazionale per le Filippine e che ha risparmiato un numero maggiore di vittime visto il crollo di alcune scuole, per fortuna deserte.
Secondo la protezione civile locale, nelle ore successive al sisma si sono registrate almeno 110 scosse di assestamento, tutte intorno ai 2 gradi di intensita’, ma una di 5,4. Le autorita’ hanno comunque escluso il rischio di tsunami. Il sisma ha sprigionato un’energia pari a “32 bombe atomiche di Hiroshima”: lo stima Renato Solidum, capo dell’istituto nazionale filippino di vulcanologia. Nella città di Carmen, sull’isola di Bohol, “molti edifici sono crollati, le strade sono devastate, alcuni ponti sono crollati”, scrive la stampa locale. (AGI) |