(di Brando Trionfera) – A seguito della scossa di terremoto di M3,5 avvenuta il 9 luglio ad est di Roma, esattamente tra Borgata Finocchio e Montecompatri, ieri sera (28 luglio 2012) è ripresa una lieve attività sismica strumentale intorno all’area dell’epicentro appartenente alla medesima scossa.
Facendo marcia indietro, fu un M1.6 la ripetuta a seguito del movimento tellurico distintamente avvertito anche nella Capitale ed ai Castelli Romani. Nei giorni successivi però, l’attività strumentale è ripresa lievemente. In ordine, seguendo la mappatura degli eventi, ne sono stati altri 7 avvenuti nelle vicinanze dell’epicentro dell’evento principale. 3 dei quali ieri sera, di magnitudo rispettivamente 1.2 – 1.9 ed 1.2.
Abbiamo deciso di telefonare all’Ingv per un ulteriore conferma dei dati riportati dal database di Iside e ci ha risposto il sismologo Alberto Fresoli:”Ho notato anche io negli ultimi giorni una lieve ripresa di attività strumentale nell’area. Questa risulta dislocata in una zona dove avvenne una sequenza simile e difficilmente avvertibile dalla popolazione, tra il 2007 ed il 2008. In tal senso è stato fatto anche uno studio attraverso delle reti mobili per analizzare nel dettaglio la microsismicità”.
Come evidenziato anche all’interno di una nostra analisi fatta in precedenza, la profondità ipocentrale degli eventi va assolutamente ricollegata ad attività tettonica e non, come riportato da molte testate, all’attività vulcanica dei Castelli Romani. Lo stesso Fresoli ci conferma telefonicamente che “ad est di Roma ci sono piccole strutture tettoniche che possono dare luogo anche a terremoti più forti, intorno alla magnitudo 5.0”.
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