Il centro storico dell’Aquila ha subito, durante l’evento sismico livelli di accelerazione del suolo consistenti (0,2-0,35g), ma la risposta e’ stata uniforme fatta eccezione per alcune situazioni locali. E’ una delle conclusioni dell’analisi microzonale condotta sul territorio aquilano a seguito del sisma del 6 aprile. “Non sembrano aver contribuito, in termini di pericolosita’ – si legge nella relazione – dissesti superficiali e la presenza di cavita’, diffuse ma non interessate da crolli”. Il riferimento e’ a quelle aree del centro, specie nell’area di via XX settembre, dove sono state riscontrate cavita’, con conseguente poca consistenza del territorio.
“Lo studio – ha spiegato il vicecapo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis – dimostra che all’Aquila centro c’é uniformita’ della risposta nel centro storico”. Il responsabile dell’ufficio sismico del dipartimento, Mauro Dolce, ha precisato che “la microzonazione sismica fa il bilancio di quello che può succedere nel raggio di zone quantificabili dell’ordine e grandezza di alcune centinaia di metri. Bisogna poi – ha sottolineato – scendere nello specifico su zone che interessano singoli edifici”.
Lo studio sara’ parte integrante delle linee guida per la ricostruzioni, ma dovra’ essere supportato da appositi strumenti normativi.