In 2 settimane 12.000 scosse, si ricostruisce con microzonazione
Prima la faglia si e’ rotta esattamente sotto L’Aquila e sono bastati 2 secondi per far sprofondare la citta’ di 20-30 centimetri. Poi la situazione e’ peggiorata a Sud della citta’ e nei 5 secondi successivi la faglia si e’ rotta più lentamente ma in modo più violento, distruggendo Onna e Paganica: sono gli eventi salienti dei primi 10 secondi del terremoto dell’Aquilano del 6 aprile scorso, ricostruiti in un tempo record dagli esperti dell’Ingv.
“Abbiamo completato la ricostruzione in pochi mesi, credo sia la prima volta che accada di ottenere un simile risultato in un tempo così breve’, ha detto il geologo Claudio Chiarabba, che ha presentato i dati nel convegno ‘Costruire e conservare in area sismica’ organizzato dall’Ordine dei Geologi di Napoli. ‘Basti pensare che per ricostruire la sequenza di eventi del terremoto del 1980 in Irpinia ci sono voluti 10 anni’.
La rete nazionale di sorveglianza dei terremoti ha permesso di individuare e localizzare 12.000 scosse avvenute nelle due settimane successive al sisma. Sul fronte scientifico il terremoto dell’Aquila sta diventando un caso, per quanto riguarda prevenzione e sicurezza ha aperto la via alla cosiddetta ‘microzonazione’,un criterio per definire il rischio che, a livello locale, individua le aree che si comportano nello stesso modo in caso di terremoto.”