Protezione Civile: cosa bolle in pentola con i finanziamenti del terremoto?

Articoli da ItaliaOggi (di Alessandra Ricciardi): una SPA alle dipendenze dirette del Presidente del Consiglio, con tutte le funzioni d’appalto per la fornitura di beni e servizi in supporto alla Protezione civile.  Il monitoraggio sismico dell’INGV sotto il controllo della Protezione Civile. Assunzioni a “go-go” senza concorso pubblico, anche con i finanziamenti per il terremoto a L’Aquila. Un’assicurazione obbligatoria sulle case private, parametrata dalle compagnie in base al rischio geologico e sismico del territorio. Il tutto con lo STOP, per ora, del Ministero dell’Economia

26 novembre: Stop alla SPA di Bertolaso

Consiglio dei ministri rovente, L’Economia da’ parere negativo al decreto

Il decreto legge sara’ comunque presentato oggi al consiglio dei ministri. E sara’ una riunione rovente, probabilmente non l’ultima, visti i presupposti. Gia’, perché, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il decreto legge che riforma la Protezione civile (si vedano la anticipazioni di Italia Oggi di ieri, -ndr articolo successivo-), il progetto caro a Guido Bertolaso, parte con un forte handicap: il parere contrario del dicastero dell’economia. Ministero che ha valutato negativamente molti punti del provvedimento. In primis la spa di interesse nazionale, che l’Economia cancellerebbe ben volentieri, a cui passerebbero tutti gli appalti per la fornitura di beni e servizi, aggirando i controlli e i limiti di spesa previsti invece per gli acquisti di tutte le altre pubbliche amministrazioni.


Poi ci sono gli inquadramenti in qualifiche più alte e le assunzioni in pianta stabile dei collaboratori del dipartimento che non vanno giù. E poi c’e’ la struttura stralcio per i rifiuti in Campania e l’acquisto del termovalorizzatore di Acerra ma anche la nomina di Giovanni Chiodi, governatore dell’Abruzzo, a nuovo commissario per l’emergenza terremoto, suscettibili di far crescere le spese. Insomma, sono tante le contestazioni di spesa.

E ancora non se ne e’ parlato con gli altri ministri, che oggi potranno dire la loro. A confermare che la riforma della protezione civile e’ «in corso di perfezionamento» e’ stato ieri anche il ministro dei rapporti con il parlamento, Elio Vito. Che si e’ detto però incerto sui contenuti e la forma del decreto: «Sara’ una scelta collegiale». Non e’ infatti escluso che alcune norme (vedi la spa) possano essere stralciate dal dl. Per essere magari ripresentate in corso di conversione in parlamento. Intanto, alla notizia della riforma, sono insorti i sindacati. «È urgente che il governo ci convochi», dice Antonio Crispi, segretario nazionale Fp-Cgil, «non si capisce l’urgenza e il senso di questo provvedimento». Con la costituenda spa, « anche il soccorso sara’ un business sulla pelle della popolazione», attacca il sindacato di base Rdb-Cub.

25 novembre: L’eredita’ di Bertolaso in una SPA

In arrivo un decreto legge di riforma della Protezione Civile. Con l’assicurazione sulla casa. Una societa’ per gli appalti e servizi. E assunzioni a go-go

Andra’ via a dicembre, Guido Bertolaso. Lascera’ l’incarico di capo della Protezione civile, che lo ha visto per anni, confermato via via dai governi che intanto cambiavano colore, protagonista di tante emergenze d’Italia, dal terremoto del Molise alla spazzatura di Napoli, dal sisma d’Abruzzo al G8.

E prima di andarsene in pensione ha pensato bene di mettere in ordine la sua eredita’. È in rampo di lancio, per uno dei prossimi consigli dei ministri, un decreto legge che riforma in toto il Dipartimento della protezione civile, con decorrenza dal 2010. Il decreto, in questi giorni all’esame del ministero dell’economia, prevede nuove assunzioni senza concorso pubblico presso il dipartimento, finanziate anche con i soldi del terremoto d’Abruzzo; assegna a una SPA, interamente partecipata dalla presidenza del consiglio dei ministri, tutte le funzioni d’appalto per la fornitura di beni e servizi in supporto alla Protezione civile; prevede l’acquisto del contestato termovalorizzatore di Acerra e una nuova tassa sulla casa, ovvero un’assicurazione obbligatoria contro i danni da eventi naturali.

Si parte dalla riforma del personale della struttura. Al fine di costituire un nucleo di rapido intervento per il soccorso, il capo del dipartimento definira’ una carta dei diritti e dei doveri, un mansionario che se non accettato comportera’ la messa in mobilita’.

Dipendenti che cresceranno in numero: ce ne saranno 25 che, dopo esame interno per titoli e colloquio, passeranno dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato e i collaboratori a progetto saranno invece assunti con contratto a tempo fino ad arrivare al primo concorso utile per l’immissione in ruolo. Qui avranno una riserva del 50%. Sempre Bertolaso potra’ inquadrare tutto il personale dirigenziale di seconda fascia nei ruoli. Insomma, una mega stabilizzazione dei precari che gravitano intorno al capo della Protezione e che sara’ pagata anche attingendo a fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo. Forse per evitare quelle discrasie che si sono verificate nel caso dell’Aquila (il decreto parla della necessita’ di ottimizzare i flussi informativi), il monitoraggio sismico del territorio passera’ alla Protezione. A questo scopo, il relativo personale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia andra’ alle dipendenze della Protezione. Tutto a posto? «In questo modo si intacca la terzieta’ di un istituto di ricerca, che e’ giusto rimanga invece lontano dai centri decisionali e politici», commenta Salvatore Merlo, sindacalista della Flc-Cgil, settore ricerca.

Il dipartimento così rivisto fara’ solo l’intervento diretto nelle emergenze: la gestione dei grandi eventi, infatti, passa di mano. È ceduta direttamente a Palazzo Chigi, che creera’ un’apposita direzione.

E poi c’e’ la fornitura di beni e servizi. La Protezione non se ne occupera’ più in proprio. Snobbata la Consip, la centralina per gli acquisti nella pa, per gli appalti, ma anche la formazione e la ricerca in campo sismologico, ci sara’ un’apposita societa’ per azioni, che rendera’ conto direttamente al presidente del consiglio dei ministri. Un spa di autonoma concezione e gestione.

Sistemata la macchina, il dl passa a risolvere il problema del commissariamento per l’emergenza rifiuti in Campania. Gia’, perché scade questo dicembre e ufficialmente la data e’ confermata. Solo che, per risolvere tutte le pendenze, e non sono poche, la Protezione istituisce una struttura stralcio. Data di scadenza indicata dal decreto, salvo nuove proroghe, 30 dicembre 2010. Dovra’ occuparsi di rifare i conti dei debiti e dei crediti e ricorrere alle procedure d’urgenza tipiche della gestione commissariale. C’e’ poi il termovalorizzatore di Acerra: la struttura stralcio ha il compito di comprarlo- a fare il prezzo sara’ l’Enea- per conto della presidenza del consiglio dei ministri. In via d’urgenza l’Asia spa subentrera’ nella gestione degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti ubicati in Giugliano e Tufino destinati a d alimentare Acerra.

Nell’attesa che la Campania diventi autosufficienti con i suoi impianti di compostaggio, fino al 31 dicembre 2010 la capacita’ ricettiva degli altri impianti nazionali e’ aumentata dell’8%. E comunque il costo integrale del ciclo rifiuti campano dovra’ essere a carico degli utenti, senza nuovi oneri per la fiscalita’ generale.

La programmazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti spettera’ ai presidenti delle province campane. Per evitare interruzioni del servizio, in una prima fase le province potranno, se vorranno, continuare ad avvalersi dei soggetti sia pubblichi che privati che fanno fronte a raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento. L’eventuale proroga potra’ essere fatta solo per una volta e per un periodo non superiore a un anno, con l’abbattimento del 3% del prezzo inizialmente pattuito. Per recuperare gli importi evasi nella gestione del ciclo rifiuti, gli archivi su Tarsu e Tia saranno trasferiti dai comuni alle societa’ provinciali. E in caso di inerzia, interverra’ il prefetto che si sostituira’ in tutto e per tutto ai comuni. Entro trenta giorni dal decreto, la titolarita’ dei siti inerenti il ciclo rifiuti, individuati dalla struttura stralcio, saranno trasferiti alle province. I consorzi di bacino di Napoli e Caserta inoltre sono autorizzati a incrementare i propri organici in relazione alle competenze.

C’e’ poi anche l’Abruzzo, dove il commissariamento scade a fine dicembre. Dal primo gennaio i poteri straordinari sulla ricostruzione passeranno a Giovanni Chiodi, il presidente della regione abruzzese. La liquidazione delle indennita’ di espropriazione dei terreni oggetto della ricostruzione e’ prorogata di sei mesi.

Per evitare che si possano scaricare di nuovo sulle casse dello stato i costi della ricostruzione, si prevede un’assicurazione obbligatoria per tutte le case private, e ovviamente non abusive, precisamente contro i rischi da incendio e calamita’ naturali. L’assicurazione sara’ parametrata dalle compagnie in base allo stato geologico e sismico del territorio. E chi non la paga non potra’ più contare sull’appoggio dello stato per rifarsi la casa.