Errata Corrige – parole e promesse, in libertà, sul terremoto a L’Aquila

Articolo in aggiornamento…continuo…

Le promesse, le frasi, le parole pronunciate con superficialita’.

Con il terremoto non si scherza, e con i morti e le sofferenze non si fa  campagna elettorale o un continuo show mediatico…che possa  aumentare l’audience televisiva o l’immagine dei politici venuti “in passerella” (il TG1 il 7 Aprile, ed il TGcom,  sono riusciti persino a vantarsi dell’eccezionale boom di telespettatori avuti…)
Scriviamo quello che la memoria, nel tempo, dimentichera’.


SILVIO BERLUSCONI – Presidente del Consiglio

PROMESSA NON MANTENUTA

Da 6aprile2009.it del 7 luglio 2009

PAROLE IN LIBERTA’

“Entro settembre non ci sara’ più nessuno in una tenda. C’é un clima molto positivo nelle tendopoli ma vogliamo che siano assolutamente provvisorie.”

I FATTI

4 ottobre 2009

Sono trascorsi 183 giorni dal terremoto del 6 aprile 2009.
SFOLLATI ASSISTITI dalla Protezione Civile

Totale: 32.311, di cui 7.638 in 2457 TENDE e 21.325 fuori la provincia.

PAROLE IN LIBERTA’

Da Il Corriere della Sera, 10 aprile 2009

Berlusconi: «Tre mie case per gli sfollati»

In serata il premier ha precisato di avere messo a disposizione della protezione civile «tre mie case», facendo in questo modo «la stessa cosa che hanno fatto tanti italiani che hanno messo a disposizione milleseicento abitazioni, soprattutto case di vacanze».

Da inAbruzzo.com, 19 maggio 2009

“Guido, ma perche’ nessuno ha ancora occupato qualcuna delle mie case messe a disposizione dei terremotati?”. Lo ha chiesto Berlusconi a Bertolaso, dopo che a lui qualcuno aveva chiesto la stessa cosa. E’ però emerso che nessuno ha ancora presentato istanza per occupare una delle dimore del premier, sia in Lombardia che in Sardegna.

I FATTI

Da Repubblica.it del 15 Agosto 2009

“Disastrose promesse” del premier: l’aquilano senza casa gliele ricorda. Bernardini gli ha chiesto di abitare in una delle sue residenze.
Il Bild Zeitung racconta del cittadino abruzzese che rammenta al premier l’impegno preso da Berlusconi nei giorni del terremoto

LONDRA – Antonio Bernardini, l’abitante dell’Aquila rimasto senza casa dopo il terremoto, ha conquistato una bella fetta della stampa internazionale con la sua richiesta di andare ad abitare in una delle residenze berlusconiane. In un articolo che comincia con un ironico “Disastrose promesse!”, la tedesca Bild Zeitung ricorda che il premier aveva messo a disposizione tre sue case per i terremotati e che l’aquilano si e’ fatto avanti ricordandogli l’impegno. Si chiede: “Ma Bernardini aveva mai pensato di arrivare a questo? Perché poi debbano essere proprio queste ville, Bernardini non lo svela. La Villa Certosa in Sardegna e’ diventata famosa per le feste di Berlusconi con le squillo di lusso, Palazzo Grazioli e’ la residenza romana del premier”. Quest’ultimo, scrive il quotidiano del gruppo Springer, si e’ poi accertato che tre sue proprieta’ romane fossero a disposizione della protezione civile. “Ancora non e’ chiaro quando e in quale residenza del primo ministro Bernardini potra’ trasferirsi. Ma che sia invitato a un party nella villa sarda di Berlusconi, questo appare davvero improbabile”.

Da Repubblica.it, 18 aprile 2009

PAROLE IN LIBERTA’

“Voglio innanzitutto chiarire che lo Stato ricostruira’ il cento per cento delle case sia che siano distrutte e sia che siano lesionate”... “Se qualche cittadino volesse, invece, realizzare per se stesso una casa altrove, in questo caso lo Stato continuera’ a ricostruire totalmente, a proprie spese, l’abitazione lesionata o distrutta”.”Ma fara’ qualcosa di più”, ha aggiunto precisando che coprira’ le spese di costruzione di un’eventuale nuova casa dal 33% al 50%. Il contributo dello Stato, spiega, “potra’ essere coperto da un mutuo trentennale. Questa e’ una cosa aggiuntiva e non diminutiva. Non e’ che questo 33% vada a diminuire il cento per cento garantito dallo Stato”

I FATTI
Il contributo al 100%, solo per i residenti e solo per le prime case, e’ stato ottenuto soltanto dopo tante proteste da parte degli aquilani. Si tratta, del resto, di una delle pochissime concessioni alle richieste fatte dai cittadini dell’Aquila.
Le altre affermazioni riportate si commentano da sole.

PAROLE IN LIBERTA’
Tre quarti degli edifici saranno agibili in trenta giorni, il 57% ddirittura non hanno subito danni strutturali. Abbiamo la buona sorpresa di avere il 76% delle case agibile  immediatamente, o entro un mese.

I FATTI
Dopo oltre 4 mesi, quasi 50.000 sfollati in tenda ed alberghi. La ricostruzione ancora non e’ stata avviata (e non ci dicano che il progetto C.A.S.E. equivale alla ricostruzione dell’Aquila). Ordinanze e disposizioni varie non hanno fatto altro che aumentare la confusione, anche per chi deve fare riparazioni di case classificate A, mentre per le abitazioni classificate B e C, quelle da riparare entro 1 mese, ben poco e’ stato fatto (solo il 27 Luglio sono stati comunicati gli indirizzi attuativi dell’ordinanza relativa). Per molte abitazioni ancora non c’e’ una classificazione definitiva…


GUIDO BERTOLASO – Capo della Protezione Civile

PAROLE IN LIBERTA’

Da Il Centro del 15 agosto 2009

Scuole tutte aperte il 21 settembre. Un tetto a ogni sfollato. I soldi ci sono. Comunque il 21 settembre tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia dell’Aquila saranno riaperte. Una settimana fa mi ha chiamato il ministero e mi ha chiesto se volevamo uno slittamento nella data di ritorno sui banchi. Io mi sono opposto

I FATTI

Il 15 settembre la decisione di scaglionare l’anno scolastico in tre date nelle scuole della citta’ dell’Aquila.  Le date individuate per il rientro sono: il 21 settembre, 28 settembre e 5 ottobre. (data ultima indicata dal ministero della Pubblica istruzione e dalla Sovrintendenza scolastica regionale per il rispetto della soglia minima di 200 giorni scolastici effettivi per la regolarita’ dell’anno scolastico).


31 Marzo 2009“Commissione grandi rischi” (qui il verbale)

PAROLE IN LIBERTA’

Prof. ENZO BOSCHI, Presidente INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

L’attivita’ sismica a L’Aquila si manifesta in un’area di confine tra due grosse strutture sismogenetiche. I forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi. Improbabile che ci sia a breve una scossa come quella del 1703, pur se non si può escludere in maniera assoluta.
(N.D.R. una previsione a prova di errore…)

Prof. GIAN MICHELE CALVI (EUCENTRE)
…fa notare, sulla base del documento distribuito dal DPC, che le registrazioni sulle  scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture. C’e’ quindi da attendersi danni alle strutture più sensibili alle accelerazioni, quali quelle a comportamento fragile.

Dott. SELVAGGI (Responsabile CNT)
…evidenza come ci siano stati anche alcuni terremoti recenti preceduti da scosse più piccole alcuni giorni o settimane prima, ma e’ anche vero che molte sequenze in tempi
recenti non si sono poi risolte in forti terremoti.
(N.D.R. altra previsione a prova di errore…)

Prof. FRANCO BARBERI (presidente vicario della Commissione)
….conclude che non c’e’ nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento.

I FATTI

6 Aprile 2009, ore 3.32 – Scossa di Magnitudo 6.3, oltre 300 morti (accertati), ecc.ecc.