NDR: QUESTA NOTIZIA NON LA LEGGERETE CON LA LEGGE BAVAGLIO
Legami con la Cassa di Risparmio dell’Aquila su appalti e subappalti. Gli appelli a Verdini per sbloccare le pratiche. Il rapporto del ROS: possibili connessioni con i clan della camorra.
Articolo da ilCorriere.it
Le aziende che compongono il Consorzio Federico II si sono spartite appalti e subappalti per la ricostruzione del dopo terremoto. E grazie agli appoggi politici, anche locali, sarebbero riuscite a ottenere una corsia preferenziale per i nuovi progetti. Un rapporto dei carabinieri del Ros, acquisito dai magistrati abruzzesi titolari dell’inchiesta, rivela gli intrecci tra gli imprenditori e i loro referenti istituzionali assegnando un ruolo centrale nella trattativa con il governo ai dirigenti della Cassa di risparmio de L’Aquila (Carispaq) che parteciparono alla riunione del 12 maggio 2009 – tre giorni prima della costituzione del sodalizio d’impresa – a Palazzo Chigi e poi sollecitarono un nuovo intervento dell’onorevole Denis Verdini per sbloccare alcune pratiche in Regione. Ma individua anche i legami con personaggi collegati alla camorra di alcune ditte appartenenti a un altro consorzio, che sono riuscite ad aggiudicarsi commesse legate al G8.
LA SEDE DELLA BANCA – Una settimana fa Ettore Barattelli, presidente del Federico II, si e’ presentato dal procuratore Alfredo Rossini per confermare l’esistenza di un accordo politico -suggellato durante l’incontro con il sottosegretario Gianni Letta e l’onorevole Denis Verdini – che fornì il via libera all’assegnazione dei lavori alla cordata guidata dalla Btp di Riccardo Fusi, amico da anni di Verdini. Barattelli e’ componente del consiglio di amministrazione della Carispaq e adesso si scopre che uno degli appalti assegnati al Federico II riguarda proprio la ristrutturazione di palazzo Branconio, sede principale dell’istituto di credito. Non solo. La relazione investigativa ricostruisce l’intreccio che ha determinato l’aggiudicazione delle commesse. «L’Ati costituita dalla Btp, dalla Cmp Costruzioni metalliche prefabbricate e dalla Vittorini Emidio costruzioni – evidenziano i carabinieri – ha ottenuto appalti per la ricostruzione della scuola Carducci anche mediante subappalti a societa’ collegate». Lo stesso sistema e’ stato utilizzato anche per la «ricostruzione della caserma Capomizzi: l’appalto e’ stato assegnato alla ditta Marinelli ed Equizi che ha poi subappaltato una parte dei lavori alla Ettore e Carlo Barattelli». L’intero Consorzio ha ottenuto invece quattro incarichi per il puntellamento dei palazzi che, di fatto, sono uno degli incarichi più grossi nel comparto ricostruzione visto che per il resto si e’ deciso di sostituire le vecchie abitazioni con i prefabbricati del progetto «C.a.s.e.».
VERDINI E LA REGIONE – Un ruolo chiave lo hanno certamente avuto il direttore della Carispaq Rinaldo Tordera e il suo vice Angelo Fracassi. Entrambi erano a Palazzo Chigi per «garantire» il consorzio. E anche in seguito si attivarono, come dimostrano le telefonate intercettate per ordine del giudice di Firenze e poi trasmesse alla magistratura de L’Aquila. Il 19 maggio e’ proprio Fracassi a contattare l’imprenditore Fusi. Fracassi: «Buonasera, la disturbo? Ci diamo del tu? okay… ascoltami… con Tordera (direttore generale della banca)… noi vorremmo riparlare un po’ con Verdini perché vediamo una situazione di stallo qui in Regione… un po’ preoccupante… niente… se ci procuri un appuntamento per la settimana prossima magari».
Fusi: «Va bene, io posso anche giovedì ora giovedì o venerdì e allora dimmi il giorno…».
Una settimana dopo l’imprenditore viene chiamato da Verdini che lo rassicura di aver parlato con Gianni (Chiodi, il presidente della Regione Abruzzo) e aggiunge: «Ha portato tutto a Bertolaso». Il 22 luglio il geometra Liborio Fracassi invia un sms a Fusi: «Abbiamo vinto il primo appalto, una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. È il primo, gli altri a breve. Ferie a L’Aquila».
IL CONTATTO CON I CLAN – Nel rapporto dei carabinieri vengono evidenziate anche le possibili connessioni di un altro Consorzio, lo Stabile Novus, che ha partecipato ad alcune gare e, «attraverso una delle societa’, la Giardini e paesaggi, si e’ aggiudicato la sistemazione delle aree verdi in occasione del G8». Annotano i carabinieri: «Amministratore dello Stabile Novus e’ Mario Buffardi, regista occulto e’ Antonio Di Nardo al quale fanno capo la Soa e la Promocert. Di Nardo ha avuto rapporti di affari con Carmine Diana, legato a Francesco Bidognetti del clan dei Casalesi. La Soa ha rilasciato il certificato di attestazione alle seguenti imprese: Aerre costruzione srl il cui amministratore unico Antonio D’Oriano, fratello di Vincenzo ritenuto inserito nel clan camorrista di Ferdinando Cesarano e alla Edrevea spa il cui socio Crescenzio Verde e’ stato arrestato e poi prosciolto per 416 bis».